Chiesa Madre di San Tommaso d'Aquino

Maestoso edificio neorinascimentale, centro spirituale del paese, ricostruito nel 1861 e decorato con stucchi e affreschi.

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La Chiesa Madre rappresenta il centro della vita religiosa di San Mango d’Aquino. È un magnifico esempio di architettura neo-rinascimentale, ma le sue origini risalgono a circa il 1650, quando il principe Luigi d’Aquino concesse alla comunità il patrocinio e un “corpo feudale” a sostegno della nuova parrocchia. Nel 1653, durante una visita pastorale, il vescovo di Tropea nominò il primo parroco di San Mango, don Matteo Capilupo (1653-1669), segnando l’inizio ufficiale della vita parrocchiale sammanghese. Nei secoli successivi si sono alternati numerosi sacerdoti che hanno guidato la comunità nei momenti di fede e di crescita spirituale. Citazioni nei registri parrocchiali del XVIII e XIX secolo attestano la presenza di cappelle annesse e importanti lavori di ampliamento. Ricostruita nella forma attuale nel 1861, la chiesa ha pianta rettangolare a tre navate. Le volte a cassettoni in stucco e gesso creano un effetto di grande slancio e luminosità. Nell’abside, il trono della Madonna delle Grazie è arricchito da colonne e capitelli in stile corinzio. Pregevoli sono anche gli affreschi e le statue custodite negli altari laterali, testimonianza della devozione e dell’impegno delle famiglie locali. Il campanile, che svetta accanto alla chiesa, segna con la sua presenza il profilo del paese.
Le tre campane, armoniose e solenni, accompagnano da secoli i momenti più importanti della vita comunitaria: dalle feste religiose alle ricorrenze solenni, il loro suono profondo e potente si diffonde ancora oggi in tutta la vallata del basso Savuto.

Oggi la Chiesa Madre non è solo luogo di culto, ma anche simbolo dell’identità sammanghese: tra le sue navate si celebrano le principali feste religiose, mantenendo vivo il legame tra fede, arte e comunità.

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