Nocera Terinese

Borgo calabrese sul Mar Tirreno, ricco di storia, tradizioni religiose e paesaggi naturali mozzafiato.

Nocera Terinese è un paese con territorio costiero, situato sul versante tirrenico della provincia di Catanzaro, appena a nord del Golfo di Sant’Eufemia. Il suo territorio di circa 46 Km2 confina con la provincia di Cosenza. Nel corso della storia, la sua posizione liminare ha oscillato tra le due amministrazioni provinciali e lo ha deputato al ruolo di “Comune cerniera” tra i due territori, sia sul piano economico e in particolar sul piano antropologico. La sua comunità, infatti, ha stretti rapporti sociali e commerciali con l’area amanteana con la quale confina. 
L’ambiente geografico in cui è posto lo rende un luogo di grande bellezza paesaggistica, non solo perché è sospeso tra mare e montagna (caratteristica di molti altri paesi della Calabria), ma principalmente perché il suo centro storico collinare degrada su una cresta circondata da strette valli che precipitano in due corsi d’acqua tumultuosi che formano forre suggestive protette da pendici che assumono la sembianza di “muri” verdi. È appena il caso di ricordare che da Nocera si dipartono i famosi “gradoni della Calabria” che raggiungono l’istmo lametino con ben cinque livelli di altipiani, ampiamente terrazzati, sui quali si sviluppa una foresta demaniale e una agricoltura variamente fruttuosa e soprattutto nota per la produzione d’olio e di vino di altissima qualità. 
Con la frazione di Nocera Marina, che vanta 6 km di spiagge sabbiose, e con le numerose contrade disseminate sugli altipiani e sui monti, con la sua folta vegetazione forestale e la precipitosa orografia, il territorio nocerese offre itinerari naturalistici, culturali e religiosi, sia delle antichità magno-greche che della cultura del mondo contadino. Questi, negli gli ultimi anni, sono anche oggetto di iniziative private e pubbliche per la loro valorizzazione culturale e promozione turistica. 
Oltre ai vini e all’olio di pregio, già accennato, la cucina vanta un ampio ricettario di pietanze tipiche peculiari che completano il soggiorno gradevole e multisensoriale dei fortunati visitatori che capitano e/o vengono appositamente a visitare il nostro patrimonio. 
Nocera Terinese è caratterizzato da una lunga e importante storia che lo ha visto assurgere a “Capoluogo di mandamento”, le cui funzioni furono gratificate, soprattutto, in seguito all’Unità d’Italia.  
Il paese è noto per le sue radici medievali, testimoniate dall’antico “Rione Motta” le cui origini si perdono in epoca costantinopolitana. Il centro storico collinare alterna vicoli e spiazzi (le famose “Rughe”), nelle quali convivono quartieri popolari accanto a edifici sacri e palazzi gentilizi che evocano una rinnovata e frammista struttura urbana rinascimentale; si pensi alla conformazione scenografica di Piazza San Giovanni dove insisteva, tra gli altri, anche il palazzo del Balì di cui restano ancora, purtroppo, poche tracce edilizie, a causa dello sventramento del 1913 per l’ampliamento della strada detta “strada nuova”.
Di grande richiamo internazionale sono le liturgie della Settimana Santa e in particolare del “Rito dei Vattienti” (circa 150) che è unico nella sua morfologia ed è il più studiato ed osservato rituale di autoflagellazione a sangue dell’Italia e dell’Europa. Insieme con la processione della seicentasca Pietà, che riprende l’impostazione michelangiolesca della Pietà vaticana, i “vattienti” e altri rituali antichi, misteriosamente sopravvissuti, attirano visitatori e studiosi di tutto il mondo.  
 

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