Petronà

Petronà è il paese dei funghi e delle castagne, incastonato tra i boschi della Presila, ricco di storia, fede e tradizione contadina.

Sorto intorno alla fine dei ‘700 contava circa 870 abitanti. I primi insediamenti, costituiti soprattutto da pastori provenienti dai centri silani cominciano a costituirsi tra la fine del ‘600 e ‘700. Braccianti e massari coltivarono le terre dei domenicani e, in seguito, ne ottennero parte in enfiteusi, così divennero proprietari a tutti gli effetti di piccoli fondi e il villaggio cominciò a consolidarsi. La formazione di una piccola proprietà permise la permanenza in luogo di numerose famiglie, che formarono un ceto locale stabile. Prima di Petronà esisteva già da molti secoli la sua attuale frazione Arietta, cioè “città delle tende”, che pare fu fondata da alcuni soldati di Annibale stanziatesi qui temporaneamente e nel cui territorio prossimo (attuali località “Battaglia” e “Difesa”) sono stati rinvenuti durante alcune campagne di scavo cocci di vasi di terracotta e monete d’età antica.  I primi insediamenti, costituiti soprattutto da pastori provenienti dai centri silani.
Per quanto riguarda il nome, più autori affermano che il toponimo Petronà deriverebbe dal greco. Chi dice derivi da “Petròn”, cioè “luogo sassoso”, chi da “Petronè” in greco bizantino, ossia “di pietra”. Fino al 1861 Petronà si chiamava Petrania, che ne suffraga quindi l’origine dall’elemento pietroso. Una teoria vorrebbe invece che derivasse dal nome di un contadino, un tale Pietro, che vendeva prodotti agricoli e faceva da mediatore fra ceto agricolo e proprietari terrieri sicchè si diffuse la diceria in dialetto di affermare “Andiamo da Pietro ca nnà” (Pietro ne ha) che col tempo di contrasse in Petronà, dando quindi il nome alla nuova località.
 

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